Gallerie del Palazzo Vescovile – Museo Diocesano di Padova
15 febbraio – 2 giugno 2020
La mostra è l’ultimo tassello dell’iniziativa “Mi sta a cuore”, volta al recupero di tre sculture in terracotta del Rinascimento.
Le opere esposte sono capolavori, oggetto, da secoli, di ammirazione e devozione.
Allestimento:
La scultura sacra, nel suo contesto, è oggetto d’arte e di culto, con una sua individualità: la Madonna sull’altare, o sul capitello lungo la strada, non è accostata ad altre immagini simili.
In mostra, invece, c’è il ripetersi, quasi ossessivo, di Madonne piangenti, addolorate o con il Bambino e ancora il Cristo, deposto, compianto, distrutto più e più volte dalla morte, nel ripetersi delle sculture.
L’allestimento cerca di conciliare due condizioni opposte: mostrare le opere nella loro individualità e dare l’opportunità di confrontare, accostare per tema o per autore, attraverso scorci e prospettive.
La condizione temporanea ed eccezionale della mostra, genera nuovi significati.
Il tema si manifesta già dal titolo: la citazione della Genesi accosta l’atto creativo di Dio che plasma l’uomo, impastando la terra, a quello dell’artista, che modella l’argilla.
La fragilità dell’uomo è quella della terracotta.
I frammenti caduti al suolo, sono parti di una deposizione distrutta dai bombardamenti e rappresentano la morte, se possibile, con più forza, rispetto all’opera stessa, evocata nella sua interezza perduta, dalla foto esposta accanto.
Il restauro, documentato in mostra, prende un significato universale: il prendersi cura, rigenera ciò che ci sta a cuore.
Sono esposte opere dei maggiori artisti che hanno lavorato a Padova dalla seconda metà del Quattrocento: Donatello (con un’opera proveniente dal Louvre) ed i suoi allievi, De Fondulis, Andrea Riccio, Bartolomeo Bellano ed altri.
Curatori della mostra sono Andrea Nante e Carlo Cavalli.
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